Chissà perché c’è sempre quel qualcuno che
voltandosi per un attimo torna indietro,come
un cane vagabondo,aspettando il perdono
porta del cuore, esso si chiude in un pugno di
terrore,misto al sapore del sangue nelle parole
vuote
favore proprio mentre il tuo cammino è
lontano, opposto al suo
a maltrattare il cuore altrui ed a inaridire il
proprio nelle sabbie mobili del
disprezzo,dell’odio che consuma gli occhi e gli
orecchi,ma poi sprofondano giù con un sorriso
maldestro sulle labbra socchiuse
accoglie nel suo abbraccio
consolatore,perdonando gli sbagli e gli abbagli
di una verità che non è mai stata vera,ma
l’amore non si da spiegazioni e le ferite
insieme si guariscono,si appiattiscono sempre
nel petto che pulsa ancora più
velocemente,accelerato dalla vita
testa ,mentre io chinavo sempre quella testa al
tuo volere,chissà perché hai dimenticato il mio
bene ,o forse mai te ne sei curata
tutto mi cade addosso ,come epica
apocalisse ,come la caduta degli angeli dentro
i rovi, ed il loro dio immobile sopra i cieli
scoperchiati dal terrore
per cui senza morirei,inaridita e senz’anima, al
cospetto del mio destino,misterioso e lontano
come l’oriente ed allettante e incurante come
l’occidente.
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