Cullando debolmente le poche anime
rimaste
in volo
siedo tranquillo,immobile a terrasiedo nel silenzio e riaffiorano ricordi
spalancati sul tramonto
sorgono speranze e muoiono incertezze
lungo questo cammino
Inizia tutto lentamente
cade una piuma sull’asfalto che scuote
l’intero universo
ancora immobile rimango a fissarla e mi
chiedo se la sentirai
se potrai udire quel clamore anche da laggiù
tu che sei lontana e non mi puoi vedere,non
puoi raggiungere le mie dita
Mi alzo,mi sveglio
grido nell’aria sconfinatarespiro e cado sprofondando nella mia
solitudine e penso
se non fossi io a cullarti?
se non fossi io quel rumore che di notte ti
tiene sveglia per non abbandonarti agli
incubi?
se non fossi io l’alba che stai guardando?
se fossi io quella parola che stai attenta a non
pronunciare mai?
Se fossi solo una vaga illusione?
una carezza strappata dalla
solitudine?se fossi solo un vago ricordo?
potrei mai essere una piuma che
ingenuamente cade sull’asfalto e crede di
infrangere i confini del mondo?
potrei mai essere una così folle bugia?
Con gli occhi pieni d’amore avrei
capovolto la
realtà e non saprei più trovar ragione nelle
poche certezze che
così chiare apparivano
poco prima di incontrare te
se il silenzio tace il tuo ritorno la
strada mia perde la luce al mio risveglio
ed io vagherò invano nel buio venendoti a
cercare,domandandomi ancora chi sono
io che sono senza identità, vivo del sogno che
solo tu hai costruito per me e che mai svanirà
dopo mille risvegli passati a cercar di
dimenticare gli incubi che io stesso ti ho
rubato per farti addormentare.
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