Gira come il mondo il carillon,seduto su un davanzale coperto di
polvere di stelle,
giace al sole dell’infanzia
che corre incontro alla vita fatata, accompagnata dalle sue note intonate e le
tante giornate ferme a riposare prima
che una mano lo risvegli e gli ridia
forza per continuare a suonare,a cantare la sua
canzone
Non esiste errore nella sua esecuzione,una moltitudine perfetta di
armonie e note che volano in un pentagramma immaginario,fatto di stelle e fili
di seta tenuti uniti dal suono e dalla magia dell’incanto che ne scaturisce il
sol udirne il rumore,la sua vita è così lieve e dedita all’amore ,fermarsi mai
non vuole,vuol seguitare a cantare fino
a quando la creatura si sarà fatta uomo ed allora non avrà più luce sul
suo davanzale impolverato,perché ormai avrà dimenticato il suo splendore,avrà
ascoltato il rumore di note argute e stonate assuefandosi ad esse,perdonando
errori su errori,assaporando le note stonate della vita imperfetta
Non gira il carillon,adesso è fermo ,chiuso come un pugno pronto a
sbattere sul tavolo o contro un muro,ha smesso di cantare la sua melodia
intonata,ormai è vecchio e dimenticato da nuovi macchinari della nuova
infanzia,il bimbo ascolterà altre melodie da occhi e corpi di colorati esseri
appesi ad un fittizio cielo stellato,ma quelle non sono le sue stelle,quelle
sono luci bugiarde di un era illuminata da cattivi padroni,ma l’esistenza
continua a continuare mentre la polvere ricopre anche l’ultimo strato del suo
scrigno abbandonato.
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